Parrocchia Sant'Alessandro

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Evangelizzazione e Catechesi

Per capire e valutare pienamente il lavoro del parroco Cavanna nel campo della catechesi, bisogna rifarsi per un momento alla "chiesa di mattoni", cioè a quelle opere murarie che egli volle fermamente realizzare contro ogni difficoltà e che hanno dato nuova ampiezza ai locali parrocchiali consentendo varie iniziative sul piano formativo della comunità, specialmente dei giovani.

Il salone parrocchiale, bombardato due volte durante la guerra, era stato ricostruito tal quale; l'ingresso all'alloggio del parroco continuava ad essere disagevole e limitato al primo piano.

Negli anni 1949-50-51 Don Cavanna, sacrificata una parte della sacrestia e risolto il problema dell'accesso al campanile, ricavò a piano terra una sala ampia, di discreta capienza, che dotò di un palco per le recite e di giochi per i ragazzi. Fece costruire una nuova scala che consenti un'entrata agevole anche al secondo piano, e diede perciò la possibilità di utilizzare per catechismi, riunioni e attività varie dei locali rimasti fino a quel momento inaccessibili.

Fu pure opera di Don Cavanna, negli anni 1957-58, la ristrutturazione per aule catechistiche delle stanze occupate un tempo dal viceparroco verso via Urbano Rattazzi.

In ambienti rimessi a nuovo, o addirittura..inventati grazie alle acrobazie di ingegneri e geometri, le Associazioni parrocchiali poterono meglio recepire l'impulso vigoroso ad esse dato da Mons. Cavanna, e crescere nel numero dei loro componenti e nella formazione spirituale di ciascuno di essi.

Quanto rapidamente il Gruppo Giovanile maschile si fosse ripreso dalle vicissitudini del dopo guerra lo dimostrò la celebrazione del quarantennio del Circolo San Luigi, il 22 ottobre 1953. A quella data gli iscritti erano già 85 e testimoniavano la continuità di una tradizione di lotta e di sacrificio più forte di ogni defezione o contrarietà.

L'impegno generoso di Ermanno Tasso e di Piero Gandini, la collaborazione intelligente, generosa e validissima con Don Cavanna dell'allora viceparroco Don Carlo Canestri, già assai ben introdotto nel tessuto parrocchiale e in particolare in quello giovanile, avevano determinato una rinascita che aveva del prodigioso. Ora l'Associazione disponeva di una efficiente organizzazione sportiva e gli incontri con i giovani non comprendevano solo discussioni di carattere religioso, ma anche sociale.

Si parlava di ambiente, di campi-scuola, di campeggi; si mirava, in una parola, alla formazione non solo religiosa, ma integrale dell'uomo.

In quella festa di ottobre si brindò con tutti gli ex soci per uno scambio di idee. Erano presenti Don Capra, Don Quirico, già assistente, il canonico Polastri, anch'egli ex assistente. Alla sera la commemorazione ufficiale fu fatta dall' on. Edoardo Martino sul tema: "L 'Azione Cattolica nell'ora presente".

Presidente era Ermanno Tasso. Collaboravano con lui il generoso e infaticabile Piero Gandini, Gianni Riva, Ricuperati, Giovanni Bellana, Giovanni Puddu, Bellora e molti altri. Proprio Piero Gandini ricorda con entusiasmo alcune iniziative di quegli anni che ebbero molto successo, come la vendita del “Vittorioso” alle porte della chiesa, il concorso dei Presepi che portava i dirigenti dei Gruppi nelle famiglie e rendeva possibile una presa di contatto con esse o un approfondimento dei

rapporti già esistenti.

Rievoca un Carnevale particolarmente brillante per l'Associazione. I giovani avevano preparato un carro su di una macchina in demolizione, indossando i panni dei personaggi dell'Vittorioso". Il carro suscitò tanto interesse che si dovette chiamare la Polizia per uscire salvi dalla ressa.

Il carro ne risultò quasi demolito, ma venne ricostruito in brevissimo tempo e la ricostruzione offri lo spunto per un concorso bandito su volantini: si chiedeva di mettere in evidenza le differenze fra il primo e il secondo carro. Molti giovani aderirono al concorso e la manifestazione da parrocchiale divenne cittadina.

La primaverile rifioritura delle Associazioni toccò anche i più piccoli.

Tutti noi, anziani parrocchiani di S. Alessandro, ricordiamo quelle Messe domenicali delle 9.30 quando non erano sufficienti i banchi per accogliere tutti i fanciulli presenti e si aggiungevano le panchette in fondo alla chiesa. Non mancavano mai la signorina Baralis e la signora Tibaldi ad

accogliere e a controllare i piccoli, sempre effervescenti.

Da parte sua, il Gruppo Giovanile Femminile, sotto la guida di Mariuccia Penna, godeva di ottima salute. La signorina ricorda con nostalgia le adunanze settimanali alle quali partecipava una fitta schiera di iscritte. Il parroco svolgeva il pensiero religioso, poi si dava inizio alla discussione che riguardava i problemi dell'Associazione o argomenti di attualità.

Fiorivano le idee, le proposte, le iniziative nuove.

Le giovani di Azione Cattolica si impegnavano a fondo per la raccolta di offerte a favore dell'Università Cattolica e in quella circostanza andavano nelle famiglie per vendere le torte che avevano confezionato.

Fu il Gruppo Giovanile Femminile a iniziare l'offerta, a Pasqua, del ramo di ulivo cui era legato un pensiero augurale del parroco. Al Giovedì Santo le giovani organizzavano una specie di crociata per la santificazione dei sacerdoti.

Si occupava delle Beniamine Carla Tasso, delle Aspiranti Margherita Arnoldi. Alla fine del decennio '50-'60 Mariuccia Penna cedette la dirigenza del Gruppo a Renata Donadeo.

Indimenticabili le gite a Redabue.

Le Donne di Azione Cattolica, che avevano in Lina Arnoldi una presidente preparata e disponibile, si ritrovavano per le loro adunanze alla prima domenica del mese e la riunione seguiva uno schema simile a quello delle giovani.

AII'apostolato femminile Don Cavanna sapeva offrire sempre nuovi campi di azione, dimostrando a chi collaborava con lui riconoscenza fino alle lacrime.

Restano testimonianze di una Settimana della Madre organizzata nel 1950. Ci furono due conferenze tenute venerdì e sabato dalla signorina Maria Bensi. Un giorno fu dedicato all'infanzia.

I bimbi, invitati nel salone per tre giorni ad assistere alle proiezioni di Ridolini, convennero alla Messa domenicale delle ore 8 in 250. Dopo la celebrazione eucaristica poterono dedicarsi, nei locali delle Associazioni, ai giochi, alle farse, ai viaggi in castelli incantati ideati dall'infaticabile Domenico Arnoldi.

Al congresso parrocchiale che chiuse la manifestazione fu oratore ufficiale l'avvocato Moraschi, con iniziative notevoli per l'assistenza all'infanzia.

Gli Uomini di Azione Cattolica, diretti da Domenico Arnoldi, fecero la loro parte partecipando alle iniziative, frequentando i corsi di catechesi per adulti. Il loro presidente, che presiedeva anche la Giunta parrocchiale, continuò con Don Cavanna quella preziosa collaborazione iniziata con Mons. Ragni al momento delle nozze, quando il celebrante gli consegnò il distintivo dell'Azione Cattolica e lo coinvolse per sempre nell'attività parrocchiale.

Domenico Arnoldi sostenne le iniziative di Don Cavanna e contribuì validamente a realizzarle.

I Gruppi parrocchiali, dunque, conobbero con Don Cavanna un periodo di grande crescita: il parroco instancabile pensava, progettava e concretizzava; corsi di catechesi, attenzione particolare alla preparazione dei fanciulli ai Sacramenti e tanta disponibilità ad ascoltare, capire, consigliare e confortare chiunque gli si rivolgesse.

Il suo sorriso era sempre dolce sulle labbra, anche quando il cuore era triste.

Negli anni '56-'57, con la realizzazione dell'impianto di riscaldamento in chiesa e nei locali del catechismo (lavoro veramente ciclopico) rese più accogliente la chiesa e gli ambienti della canonica, accrescendo la frequenza di bambini e adulti.

L'architetto Visconti lo definì opportunamente il parroco della ricostruzione, ricostruzione che attuò con competenza e buon gusto nelle opere murarie e con tanto amore e dolcezza nelle coscienze a lui affidate.

Ai collaboratori sacerdoti dava fiducia, comprensione e affetto. La sua casa era la loro casa, e la sorella Agnese la sorella maggiore di tutti.

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