Parrocchia Sant'Alessandro

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Mons. Giuseppe Ragni

Domenica 29 ottobre 1922 alle ore 16 Sua Eccellenza Mons. Vescovo Milone diede il possesso canonico della parrocchia al novello parroco dott. Giuseppe Ragni. Fu un ingresso molto solenne nella chiesa gremita di fedeli: erano ad attenderlo molte autorità, tra cui il comm. Teresio Borsalino.

 

Don Ragni era nato a Piovera nel 1875; il padre era maestro elementare. Il giovane seminarista fece gli studi ad Alessandria e a Roma.

Ordinato sacerdote, fu viceparroco ad Oviglio, successivamente parroco a Pecetto e infine vinse il concorso per la parrocchia di S. Alessandro, dove rimase fino alla morte, avvenuta giovedì 21 ottobre 1948 alla vigilia della S. Messa giubilare per i 50 anni di sacerdozio.

Le esequie furono celebrate dal parroco di S. Stefano; la parrocchia gli diede l'ultimo saluto a Porta Marengo per bocca di Domenico Arnoldi, presidente della Consulta Parrocchiale.

Fu sepolto a Piovera.

 

Lo ricorda così Andreina Dallerba Bonadeo:

Fu il parroco della mia infanzia e della mia giovinezza. Pur partecipando regolarmente alle funzioni religiose, l'avevo sempre sentito freddo e distaccato.

Ma domenica 30 aprile 1944, a mezzogiorno, avvenne il primo bombardamento di Alessandria.

lo ero in campagna, trattandosi di un giorno festivo e, appena dato il cessato allarme, corsi in bicicletta con mio padre in città, per vedere che cosa era successo alla nostra casa, e soprattutto alle persone che vi abitavano.

Svoltando da via Trotti in via Alessandro 111, vidi per primo il parroco coperto di calcinacci, bianco dalla testa ai piedi, chino verso le inferriate delle cantine da cui i soccorritori stavano estraendo gli abitanti della casa. Fortunatamente erano tutti incolumi, ma impossibilitati ad uscire per via normale poiché una bomba aveva distrutto la scala e una parte dell'edificio, uccidendo due persone che stavano scendendo nel rifugio.

Sul viso di Mons. Ragni lessi in quel momento l'ansia, il dolore, la partecipazione viva al dramma che stavano vivendo i suoi parrocchiani, ed io lo sentii finalmente pastore e padre.

Quando penso a Mons. Ragni lo ricordo così, ed è un bel ricordo.

 

Ed ancora, racconta Angela Alessio:

Ricordo Mons. Ragni come sacerdote apparentemente severo, in realtà dolce e gioviale. Ho frequentato per anni il Gruppo giovanile femminile, e di quel lungo periodo mi è rimasto impresso un incontro particolare con il parroco.

Ero un giorno nel calzaturificio La Perla della famiglia Freddi, in via Lumelli. Ad un tratto il capofamiglia si sentì male e mi fu chiesto di avvertire tempestivamente il parroco, cosa che feci immediatamente.

Mons. Ragni era allora già molto sofferente di cuore, e non doveva assolutamente affaticarsi.

Eppure, quando seppe ciò che succedeva in casa Freddi, non ebbe un attimo di esitazione. Scattò dalla poltrona sulla quale era disteso, prese il soprabito, l'Olio Santo e, incurante del rischio che correva, corse al capezzale del suo parrocchiano.

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